SE LUI FA IL BUCATO, NELL'INTIMITÀ RENDE DI PIÙ
di
Mitì Vigliero Lami


 

Uno studio promosso dall'Associazione Sessuologi con sede a Padova e intitolato "Donne e qualità della vita", ha fotografato i vistosi mutamenti di costume nella coppia, esaminando un campione di 1200 nuclei di età compresa tra i 25 e i 45 anni. I risultati sono davvero stupefacenti: il maschio è cambiato radicalmente e in casa si dedica a cose impensabili fino a solo 20 anni fa, epoca in cui gli ometti si rifiutavano di aiutare le compagne di vita anche solo ad apparecchiar la tavola, giudicandola un'offesa alla loro dignità maschile. Uomini che abbiamo conosciuto in tante; quelli che se dovevano portare un bicchier d'acqua alla moglie rantolante a letto con 39° di febbre arrivavano reggendo tra le mani un vaso da fiori riempito sino all'orlo e gocciolante, giustificando l'inconsulto gesto con le accusatorie parole: "È perché non so dove tieni i bicchieri!". Erano anche i famosi "uomini nudi", quelli che quotidianamente, usciti dalla doccia, annunciavano in tono drammatico alle loro donne "Non ho più manco un paio di mutande" o di calze, canottiere, camicie.
Trattavasi in realtà di semplice problema oculare; aprivano armadi e cassetti ove erano ordinatamente impilate e allineate dozzine di slip, calze, canottiere, camicie, le guardavano, ma non le vedevano. Nei casi più gravi subentrava anche una temporanea paralisi agli arti superiori; bastava infatti che allungassero una manina e sollevassero, per esempio, le canottiere, per trovarvi sotto un centinaio di pedalini che sorridevano affettuosi. Ma il cercare la biancheria negli armadi, pure quella era roba da femmine.

In compenso oggi, grazie allo studio padovano, veniamo a scoprire che il 22% dei maschietti italiani ha dichiarato senza traumi di aver fatto almeno una volta il bucato nell'ultimo mese, che il 56% almeno una volta negli ultimi mesi ha eroicamente cambiato la sabbia alla lettiera del gatto; che il 37% si dedica ai fornelli almeno due volte alla settimana; che il 12% adora fabbricare marmellate e il 57% di chi è padre di neonati non solo sa cambiare perfettamente i pannolini ma nel 45% dei casi si alza per allattare (col biberon, ovvio) di notte i bambini. Anche la spesa è prerogativa maschile; 58 su 100, e ciò è giusto: ci voglion nerborute braccia per trasportare pesantissimi sacchi colmi di provviste. E ancora, udite udite sorelle mie, il 23% degli uomini italiani - come minimo una volta al mese - stira pure! Ciò è spiegabile col fatto che oggi sono molti gli ometti che per un periodo della loro vita si sono trovati a vivere soli, magari di colpo, causa una separazione o motivi di lavoro; subentra quindi un senso di sopravvivenza, detta anche "arte di arrangiarsi".

Indubbiamente gli uomini nuovo millennio hanno finalmente capito che dare una mano in casa non crea problemi ormonali d'impotenza, bensì ottiene il gratificante risultato di farsi sorridere dalla dolce metà almeno una volta di più al dì.
Lavoriamo tutti, uomini e donne; ed è giusto che ciascuno contribuisca all'andamento normale di una vita normale, come e quando può, in aiuto reciproco.

Però... Però permettetemi di provare un minimo di disagio quando scopro, proseguendo nella lettura dei risultati del serissimo studio padovano, che il 32% dei perfetti casalinghi ama anche imbandire la tavola per gli ospiti con piatti antichi, posate decorate e composizioni di fiori; che lo scambio di ricette con vicini e amici è appannaggio del 28% dei maschi; che sempre il 28% non disdegna il cucito, che il 5% adora lavorare a maglia, mentre le decorazioni con lo stencil coinvolgono 12 maschi su 100. Oddio, niente da dire contro la manine d'oro laboriose; forse potrei anche apprezzare molto un golfino d'angora fatto ai ferri apposta per me dal mio amore... Ma se per stare più comodo lo scoprissi intento a intrecciar dritti, rovesci e pippiolini indossando le mie pantofoline d'oro con decorazioni in puffoso cigno?

Niente paura, tranquillizza l'Associazione Sessuologi: "Questa rivoluzione dei costumi si sta rivelando un toccasana per il sesso, decisamente migliorato tra le giovani coppie a regime di par condicio". Ho visioni dell'uomo che entrando in cucina vede la sua bella china sul tavolo con le mani immerse nella pasta e il seno ansante per la fatica; colto da raptus erotico (nulla di più sensuale dell'idea di tagliatelle fatte in casa), l'uomo s'avventa sulla donna e proprio lì, sul tavolo di cucina, tra sbuffi di farina e schizzi d'uovo, avviene un amplesso che manco il Tinto Brass... Ma perché non riesco ad immaginare il contrario, ossia lei che entra in cucina, vede lui col mattarello in mano intento a stendere la sfoglia e lanciando in aria la valigetta di Gucci in pecari - tipica da donna manager - lo afferra per le spalle e lo seduce? Forse perché di uomini appassionati di cucina ne conosco molti e di erotico, vi assicuro, non han proprio nulla.
Prendendo sempre tutto troppo sul serio, tipico del loro sesso, in cucina diventan delle purghe saccenti che filippicano "Ma càra! Il minestrone si cuoce solo dentro pentole di coccio, e l'insalata si taglia solo con le mani e non forare le bistecche quando le giri e perché usi quel cucchiaio d'acciaio anziché quello di legno...".

Qui l'Associazione Sessuologi mi dà ragione: se una volta era la figlia che si consultava con la mamma sulla gestione della casa, ora lo fa il 38% degli uomini. Quegli stessi che, secondo un'altra una ricerca condotta dal Centro Studi sulla Famiglia e basata sull'analisi di 500 casi di separazione, buttano per aria il 30% dei matrimoni per colpa della cattiva cucina delle mogli. E come non mandare a ranare un marito che passa il suo tempo a inseguirti per casa dicendo "Ma càra, perché compri la passata di pomodoro anziché farla in casa? E quante volte ti ho detto che il dado Tizio è meglio del Caio? Stasera usciamo, andiamo alla Coop e ti spiego i trucchi del risparmio sui detersivi, così già che ci sono mi compro la cremina per le manine, sai, le ho tutte arrossate..."



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